la leggenda della donna vampiro a Venezia

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  1. Abrakadabra66
     
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    2016_06_13_00_34_06_1762405503Il vampiro di Venezia
    Come nasce il mito del vampiro? Scavi archeologici a Venezia hanno suggerito una possibile origine ad almeno quattro secoli fa.

    Il terrore, la superstizione e la scorretta interpretazione del contesto hanno creato e alimentato il mito dei vampiri.
    Era una donna. Presa dal demonio quand'era in vita, uccisa dalla peste, da non-morta si nutriva dei suoi vicini, cadaveri che si procurava diffondendo la pestilenza, in attesa di raccogliere le forze e uscire dalla sua tomba. Quando l'hanno scoperta hanno interpretato i segni e capito di avere a che fare con un nachzehrer, e c'è un solo modo per fermare questo vampiro: impedirgli di cibarsi. Lo hanno fatto infilandogli a forza un mattone in bocca, giù fino in fondo, spaccando denti e mascelle, secondo un rito consolidato e sfidando il contagio e la morte stessa. Quasi quattro secoli dopo l'esorcismo, gli scavi archeologici condotti tra il 2006 e il 2008 da Matteo Borrini nel camposanto dell'isola del Lazzaretto Nuovo (Venezia) hanno riportato alla luce questa storia e gli eventi che l'hanno determinata.

    UNO SU TRE. Nell'Europa del XVII secolo «era diffusa la credenza che ci fosse uno stretto rapporto tra epidemie e vampiri, e in particolare tra pestilenza e un tipo di vampiro, il nachzehrer (il masticatore di sudario, o divoratore della notte), "apparso" per la prima volta in Polonia attorno al '300», racconta a Focus.it Matteo Borrini.

    All'origine delle grandi epidemie, che a intervalli di 10-15 anni l'una dall'altra hanno decimato la popolazione europea tra il 1300 e il 1600, c'erano eventi di portata biblica, come la piccola glaciazione (XIII secolo) e le carestie che l'hanno seguita. La conta dei morti è impressionante: la prima ondata di peste in Europa (passata alla storia come la peste nera) si portò via almeno 25 milioni di persone su di un totale di 100. Verso la fine di quel tragico periodo, tra il 1630 e il 1631, nella sola Venezia, la città più cosmopolita del mondo, l'epidemia fece almeno 50.000 vittime su 150.000 abitanti. Morì una persona su tre.
    I religiosi, i magistrati di sanità, i medici, la teriaca (un composto farmaceutico di 62 ingredienti che includeva carne di vipera ed estratto d'oppio), le misure di quarantena e le patenti di sanità... Nulla di tutto questo sembrava in grado di fermare il contagio. Che perciò doveva essere opera del demonio e dei suoi strumenti, come il nachzehrer.
     
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  2. darkness19
     
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    Molto interessante. In effetti era molto diffuso all'epoca seppellire alcuni cadaveri ( morti brutalmente di malattie o omicidi) in alcuni modi particolari, per far si che questi non potessero "svegliarsi" e fare del male a qualcuno. Qui il topic di altri scheletri rinvenuti quasi nella stessa maniera https://thehomeofdarkness.forumfree.it/?t=72582889
     
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  3. Abrakadabra66
     
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    Interessante.....
    2016_06_13_20_13_39_1762405503
     
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2 replies since 12/6/2016, 23:38   56 views
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